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19 Lug 2013

Gli armatori greci firmano un accordo volontario che prevede un raddoppio delle imposte a loro carico per sostenere l'economia di Atene

 

Atteso versamenti per 140 milioni di euro rispetto agli attuali 75

 

Ieri sera il primo ministro greco Antonis Samaras e il presidente dell'Union of Greek Shipowners, Theodore Veniamis, in rappresentanza della comunità marittima greca, alla presenza del ministro delle Finanze Giannis Stournaras, e del nuovo ministro dello Shipping, Miltiadis Varvitsiotis, hanno sottoscritto un accordo volontario della durata di tre anni applicato a tutte le navi di proprietà greca e di bandiera greca o estera sulla base del quale, secondo le previsioni, raddoppierà l'imposizione fiscale a carico delle società armatoriali greche che, con questo atto, confermano la volontà della comunità marittima di sostenere lo sforzo nazionale per stabilizzare l'economia greca.

Oggi, in una situazione fiscale critica e difficile in Grecia - ha evidenziato il ministero dello Shipping in un comunicato - questo accordo conferma la piena volontà e il senso patriottico della comunità marittima greca volti a contribuire all'obiettivo nazionale di uscita dalla crisi economica.

Attualmente il numero delle società armatrici coinvolte dall'accordo volontario è di 441, per una flotta totale di 2.769 navi. Tale numero di navi dichiarato dalle compagnie di navigazione corrisponde a quasi il 90% di tutte le navi battenti bandiera greca, mentre la quota di navi di bandiera straniera operate dalle compagnie elleniche raggiunge il 65%.

Attualmente è stimato che il valore complessivo dei versamenti delle imposte da parte della comunità marittima greca attraverso il regime della tonnage tax ammonti a 75 milioni di euro e si prevede che, con l'accordo, raggiungerà un valore annuale di 140 milioni di euro.

 

Fonte: INFORMARE

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